

Cosa devi fare per avviare la tua attività
Affittare la propria casa come locazione turistica in Sardegna può essere un'opportunità redditizia, ma per evitare sanzioni e problemi legali è fondamentale conoscere tutte le regole da rispettare.
Le normative che regolano gli affitti brevi variano da regione a regione e in Sardegna ci sono adempimenti precisi da seguire per operare in modo legale, sicuro e professionale.
Vediamo cosa serve davvero per iniziare con il piede giusto e far fruttare il tuo immobile grazie a uno short rent ben gestito.
1. Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
Per poter affittare un immobile a uso turistico in Sardegna, è necessario presentare al proprio Comune una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che comunica ufficialmente l’intenzione di iniziare l’attività.
Senza questo documento, non è possibile operare legalmente come struttura ricettiva extra-alberghiera.
2. Codice CIN (Codice Identificativo Nazionale)
Dal 1 Gennaio 2025 è obbligatorio per tutte le locazioni turistiche e le strutture ricettive ottenere il CIN – Codice Identificativo Nazionale, che ha sostituito il precedente codice IUN (Identificativo Univoco Nazionale) che và comunque richiesto per ottenere sucessivamente il CIN.
Il codice IUN viene rilasciato dalla Regione Sardegna tramite un proprio portale , ottenuto lo IUN bisogna poi fare richiesta al Ministero del Turismo del codice CIN codice che deve essere obbligatoriamente inserito in tutti gli annunci pubblicati online (Airbnb, Booking, Vrbo, ecc.) anche negli annunci tramite social come ad esempio Facebook .
La mancata esposizione del codice comporta sanzioni che possono arrivare fino a 8.000 euro, come previsto dalla normativa nazionale.
3. Registrazione degli ospiti alla Questura
È obbligatorio registrare ogni ospite entro 24 ore dal check-in tramite il portale Alloggiati Web della Polizia di Stato.
Per accedere al sistema è necessario richiedere le credenziali presso la Questura competente, richiesta talvolta non semplice e che a seconda del periodo (aprile / ottobre) richiede una tempistica di rilascio abbastanza lunga .
Non registrare gli ospiti equivale a un’omissione di comunicazione verso le autorità, con conseguenze anche penali.
4. Comunicazione ISTAT
Se affitti in modo continuativo, sei tenuto a comunicare i dati sul flusso turistico alla Regione e all’ISTAT.
In Sardegna, come in altre regioni questa procedura si effettua tramite il portale dedicato ROSS 1000.
È un adempimento spesso trascurato, ma obbligatorio per legge.
5. Norme fiscali: scelta del regime
puoi optare per diverse modalità fiscali:
- Cedolare secca al 21%
- Regime IRPEF ordinario
- Partita IVA con codice ATECO specifico, se gestisci più immobili o in modo imprenditoriale
È fortemente consigliato rivolgersi a un commercialista esperto nel settore degli affitti brevi per valutare il regime fiscale più vantaggioso.
In caso di gestione non occasionale o multiproprietà, la partita IVA può essere necessaria.
6. Requisiti minimi dell’immobile
L’immobile destinato ad affitti brevi deve essere:
- Agibile e sicuro
- Dotato di servizi funzionanti
- Pulito e arredato in modo idoneo all’accoglienza turistica
Anche le strutture non alberghiere devono garantire standard minimi di qualità, pena recensioni negative, richieste di rimborso o segnalazioni.
7. Dispositivi di sicurezza obbligatori
Oltre alla documentazione burocratica, è fondamentale che l’immobile destinato agli affitti brevi sia dotato di alcuni dispositivi di sicurezza obbligatori per garantire l’incolumità degli ospiti e il rispetto delle normative. Tra questi rientrano: estintore, rilevatore di fumo, rilevatore di monossido di carbonio (se presenti cucine a gas o caldaie interne alla struttura).
La presenza di questi strumenti, oltre a essere richiesta per legge, rappresenta un elemento di serietà e affidabilità che migliora anche le recensioni e l’esperienza complessiva degli ospiti.
8. Assicurazione e cauzione
sono obbligatorie, ma:
- Una polizza assicurativa per danni a terzi e RC civile
- Una cauzione danni ben gestita
sono altamente raccomandate.
Molti property manager professionisti includono questi aspetti nei loro servizi, per offrire massima protezione al proprietario e gestire eventuali controversie in modo rapido.
Affidarsi a un Property Manager per fare tutto in regola
Tutti questi adempimenti possono sembrare complessi, soprattutto se:
-
Vivi lontano dalla Sardegna
-
Hai poco tempo da dedicare all’attività
-
Non conosci la normativa in continua evoluzione
Ecco perché oggi sempre più proprietari delegano la gestione completa a un property manager esperto.
Un professionista locale si occupa di tutto:
-
SCIA, CIN e adempimenti burocratici
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Registrazione ospiti e invio dati
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Comunicazioni fiscali e flussi turistici
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Accoglienza, pulizie e assistenza 24/7
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Ottimizzazione annunci, pricing e visibilità online
Così, il tuo immobile in Sardegna diventa una rendita mensile regolare, senza preoccupazioni o errori che potrebbero costarti caro.
Affittare la tua casa in Sardegna in modo legale, sicuro e redditizio è possibile, ma richiede attenzione, precisione e costante aggiornamento.
Affidarsi a un property manager non è solo una comodità, ma una scelta intelligente per chi vuole massimizzare i guadagni e tutelarsi sotto ogni punto di vista.
Se vuoi trasformare il tuo immobile in una fonte di reddito senza pensieri, contattami:
ti guiderò passo dopo passo ricevendo in primis una valutazione del potenziale fatturato che potrebbe generare e per poi per avviare (o ottimizzare) la tua attività di affitti brevi in Sardegna in modo professionale.
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